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WINX CLUB - Il mistero degli abissi
Animazione
di Iginio Straffi
98 minuti - Italia 2014

Se c'è una dote che bisogna riconoscere senza tentennamenti ad Iginio Straffi, oltre quella imprenditoriale, è la conoscenza delle leggi del marketing applicate ad un prodotto cinematografico specifico come le Winx. Perché non é certo un caso che per l'uscita del terzo lungometraggio Winx Club - Il mistero degli abissi, l'ideatore di questo fenomeno ormai internazionale abbia scelto il 4 settembre, ossia quello che può essere definito tranquillamente come il back to school day. Il che vuol dire che il film sarà allo stesso tempo sostenuto e farà da lancio ad un serie di irrinunciabili gadget scolastici. E non c'è nulla di strano, visto che di regola si dovrebbe costruire e gestire così un impero economico. Da parte loro le sei fate sono creature malleabili e facilmente adattabili a qualsiasi nuova avventura e ambientazione. Ne Il Mistero degli Abissi, ad esempio, tornano a visitare l'Oceano profondo per sconfiggere nuovamente le Trix, questa volte affiancate da Tritone e dalla ninfa Politea. Lo scopo di questo gruppo di malvagi è, nemmeno a dirlo, impossessarsi di un potere infinito, mentre le Winx interverranno per ristabilire l'armonia dei mari e del loro ecosistema. Così, per questa avventura, Straffi e i suoi sceneggiatori hanno scelto di mettere in evidenza delle tematiche ecologiche tanto per confermare che le loro eroine sono delle fate impegnate ma con stile. Nonostante ognuna di loro sia dotata di un potere personale, le sei fate hanno in comune una caratteristica imbattibile, almeno agli occhi de giovanissimo pubblico femminile. Ossia il glitter che esibiscono in diverse nuance nei corpetti come nelle ali impalpabili e nelle lunghe ciglia. Questa particolare attenzione al fashion è uno degli elementi portanti su cui la Rainbow ha costruito l'intera mitologia della Winx. E non potrebbe essere diversamente, visto che ogni personaggio prende spunto da moderne dive dello spettacolo. Bloom, leader del gruppo, è ispirata a Britney Spears, Stella a Cameron Diaz e Flora a Jennifer Lopez. Tecna, invece, nasce dalla cantante Pink, Musa da Lucy Liu e Aisha da Beyoncé Knowles. Questi modelli, figli tutti della cultura americana, vengono però diluiti da altri elementi estranei il cui scopo è creare comunque una immagine animata facilmente riconoscibile che rimanda a delle scelte narrative vincenti. Il che ha significato, almeno per Straffi, unire l'estetica e la struttura di gruppi al femminili tipica di una animazione storica come Sailor Moon con l'ambientazione della scuola di magia che, nemmeno a dirlo, riporta a Harry Potter. A quanto pare la parola d'ordine in casa Rainbow è contaminazione. Senza troppi snobismi bisogna comprendere che il Winx Club nasce con uno scopo ben preciso, ossia conquistare l'attenzione di un target preciso di minispettatrici dai quattro ai nove anni. Questo, nel corso degli anni e durante il passaggio dalla tv al grande schermo, ha portato a delle scelte ben precise da parte di Straffi e dei suoi sceneggiatori. La direzione presa, soprattutto in questo terzo capitolo cinematografico, è quella della semplificazione, soprattutto per quanto riguarda i caratteri dei vari personaggi nel nome di una maggiore azione. In questo modo tutta la struttura narrativa è più a portata di bambino e prende forza da caratteristiche basilari presenti fin dalla nascita del prodotto dieci anni fa. Su tutte domina la forza del gruppo che, pur traendo vitalità e ricchezza dai talenti personali di ognuna, riconosce nell'unione delle sei ragazze eccezionali il vero potere impossibile da sconfiggere. Perché, come è ormai ampiamente noto, è l'unione che fa la forza anche e soprattutto nel mondo delle fate. La terza avventura del Winx Club non riserva grandi sorprese forse perché si rivolge ad un pubblico giovanissimo e ormai fidelizzato, che non mancherà di entusiasmarsi alla nuove gesta delle sei luccicanti fatine.
Tiziana Morganti (Movieplayer.it)
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