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CATTIVISSIMO ME 3
Animazione
di Pierre Coffin, Kyle Balda, Eric Guillon
96 minuti - USA 2017

A due anni dal redditizio spin-off sui chiacchieroni esserini gialli e a quattro dal secondo episodio della saga - che è il film più proficuo distribuito dalla Universal in tutta la sua storia - i registi Pierre Coffin e Kyle Balda (animatore del primo episodio e ora filmmaker dopo l'uscita di scena di Chris Renaud dal team artistico), con la co-direzione di Eric Guillon, riportano sul grande schermo gli adorati personaggi di Cattivissimo me, con una terza pellicola che vede il ritorno di tutti i protagonisti, con qualche deliziosa aggiunta narrativa. Infatti, collocandosi subito dopo la fine di Cattivissimo me 2, il nuovo capitolo vede un Gru totalmente immerso nella sua nuova veste di agente segreto per conto della Lega Anti Cattivi, al fianco della sua amata Lucy. Purtroppo però, per una serie di sfortunate coincidenze, si lascia sfuggire il temuto Balthazar Bratt - un ex bambino prodigio ora divenuto un omuncolo tanto cattivo quanto ossessionato dagli anni '80 - così da essere allontanato dalla Lega. Triste e abbattuto, ma in compagnia della sua bella famiglia, viene un giorno informato di avere un fratello gemello, Dru, di cui ignorava totalmente l'esistenza. Dru, dalla chioma bionda e dalla parlantina veloce, è effettivamente identico al suo bonario fratello, ma con una sostanziale differenza: è intenzionato a seguire le cattive orme paterne... Era il 2007 quando la Illumination Entertainment, per mano di Christopher Meledandri (ex presidente 20th Century Fox), sottoscrisse un accordo con la NBC Universal, divenendo a tutti gli effetti l'estensione animata della major, con l'obbiettivo di produrre opere cartoon in grado di sfidare al box office le varie Disney, Disney Pixar e Dreamworks. Così, nel 2010, e quasi un po' a sorpresa, Cattivissimo Me sbancò il botteghino, riuscendo ad entrare nel cuore del pubblico in modo quasi maniacale, anche (e forse soprattutto) per merito di quei partners chiamati Minions, buffi e un filo dissacranti, meritevoli di ottenere uno spin-off dal successo garantito. Va da se che dopo il primo capitolo nel 2013 uscì il secondo (vero e proprio record al box office) e, oggi, a quattro anni di distanza (mentre uscivano per la Illumination gli ottimi Pets - Vita da animali e Sing), arriva al cinema il quasi obbligato terzo tassello. Non è mai facile sapersi rinnovare nei vari sequel, pur cercando di mantenere una propria identità, così, in Cattivissimo me 3 gli autori, hanno voluto rimarcare gli elementi sicuri - i Minions ci sono, dosati, non invasivi, nei momenti di respiro dalla storyline principale, così come c'è la dolcezza di Agnes e dei suoi unicorni, con un bellissimo e metaforico significato -, con l'aggiunta di un cattivo d'occorrenza, che strizza gli occhi agli anni '80 e al contemporaneo bisogno d'apparire. Con loro, e con il sottofondo di una soundtrack sempre all'altezza, per merito di quella garanzia che si chiama Pharrell Williams, l'escamotage principale è invece parentale, in quanto il personaggio del gemello Dru va a contrapporsi al proprio fratello, declinando le sue intenzioni, mettendolo di fronte ad un'altra, inaspettata famiglia. Proprio la famiglia, appunto, è, a giudicar dalla storia, il fine massimo. Infatti, il film, per significato, grammatica e narrazione, è costruito ad hoc sul nucleo famigliare domenicale, che cerca il titolo perfetto da far vedere ai propri bambini. E Cattivissimo Me 3, senza dubbio, è una cartoon che piacerà tantissimo ai piccoli: colorato, allegro, personaggi buffi, doppiatori noti (Max Giusti, Arisa e Paolo Ruffini nella versione italica; Steve Carell, Kristen Wiig, Trey Parker in quella originale), molta azione, fisica e dialettica. Senza scordare che il messaggio finale è di quelli giusti, da cartone animato puro: le apparenze ingannano, il nucleo famigliare oggi (e per fortuna!) è diverso, disfunzionale, allargato, variegato. All'interno il trittico mamma-papà-figlio muta forma, abbraccia (finalmente) tutti e tutto: parenti acquisiti o dimenticati, animali, amici, figli grandi e figli piccoli che hanno un altro sangue ma sanno pronunciare comunque la parola 'mamma'. Bello e nobile, dunque. D'altro canto, forse, chi accompagna i più piccoli in sala, potrebbe rimanere un po' interdetto: al terzo capitolo della saga, come detto, non è facile sapersi reinventare e, pur in parte riuscendoci (aprendo, ovviamente, ad un quarto film), spingendo l'acceleratore sulla (troppa?) semplicità, la divertente sceneggiatura scricchiola nella parte centrale, con un finale un tantino velocizzato e ristretto. Ma, poco importa, se a film finito e luci accese, gli occhi dei bambini brilleranno di felicità. Cari, vecchi, cartoni animati.
Damiano Panattoni (Movieplayer.it)
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