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Mercoledì 15 Maggio 2024
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SONIC 2
Animazione
di Jeff Fowler
con Ben Schwartz, James Marsden, Idris Elba, Jim Carrey
122 minuti - USA 2022

Dopo l'accoglienza a dir poco disastrosa del primo trailer (che comportò delle modifiche al design del personaggio principale e il rinvio di qualche mese dell'uscita del film), pochi erano pronti a scommettere su un esito positivo per l'adattamento cinematografico delle avventure di Sonic, dato anche il trend generale per quanto riguarda i film tratti da videogiochi. E invece, complice la fortuna di essere arrivato in sala sufficientemente in anticipo rispetto al primo lockdown pandemico, il capostipite - ben accolto da fan e addetti ai lavori - ha incassato oltre 300 milioni di dollari nel mondo, ed è il motivo per cui adesso state leggendo la recensione di Sonic 2 - Il Film, sequel che è solo il primo tassello di un'espansione pianificata dalla Paramount in collaborazione con il Sega Sammy Group: oltre al terzo film, già annunciato, è in lavorazione anche uno spin-off seriale che farà parte della programmazione originale della piattaforma Paramount+. Sonic 2 - Il Film inizia dove avevamo lasciato, due anni fa, il perfido Dottor Robotnik (Jim Carrey): sul pianeta dei funghi, dove lui è rimasto bloccato per mesi. Il perfido scienziato, però, non demorde, e riesce finalmente a tornare sulla Terra, accompagnato dall'echidna Knuckles (voce di Idris Elba in originale), il quale ha un conto in sospeso con Sonic. Il riccio, dal canto suo, si atteggia a supereroe, solo che provoca più danni che altro. Tom Wachowski (James Marsden) gli fa presente che essere un eroe comporta certe responsabilità, e lo lascia solo in casa per il weekend mentre lui e Maddie vanno alle Hawaii per un matrimonio. Ovviamente il weekend sbagliato per tale scelta, perché proprio in quel momento fanno irruzione Robotnik e Knuckles, costringendo Sonic a fuggire in giro per il mondo per scovare un oggetto cosmico che potrebbe essere letale nelle mani sbagliate. Ad accompagnarlo c'è un altro visitatore da un mondo ignoto, Tails, una giovane volpe capace di volare usando le sue due code a mo' di elica. Il film si basa liberamente sui giochi usciti nel 1993 e 1994, in particolare per quanto riguarda la missione principale e la presenza di Knuckles e Tails (il quale, in originale, è l'unico personaggio filologicamente doppiato dalla stessa persona che gli presta la voce nel mondo videoludico e nelle serie animate dal 2014, Colleen O'Shaughnessey). Ma è soprattutto una riflessione, ad altezza bambino (data l'età anagrafica, più volte ribadita, del protagonista), sulla funzione del supereroe, nel film stesso e nel sistema cinematografico che lo ha generato, dove le persone in calzamaglia dominano il box office quasi incontrastati da qualche anno (mentre scriviamo queste righe, The Batman è l'incasso maggiore del 2022). Se già nel primo Sonic c'era il rimando esplicito al genere con una sequenza che metteva in evidenza la supervelocità esattamente come in X-Men: Giorni di un futuro passato, a questo giro il bersaglio prediletto è Batman v Superman: Dawn of Justice, con sprazzi di Guardiani della Galassia (Knuckles è come Drax, prende tutto alla lettera) e altri elementi (a un certo punto Sonic chiama l'avversario "Winter Soldier", dato che stanno combattendo in mezzo alla neve). Il riccio raccoglie l'eredità delle recenti incarnazioni cinematografiche degli universi Marvel e DC, letteralmente con l'inclusione di Elba (Heimdall per la Casa delle Idee e Bloodsport per la Distinta Concorrenza), ma non perde di vista lo spirito avventuroso dei giochi originali, riconoscendo la propria natura di storia non propriamente originale: a un certo punto viene tirato in ballo una sorta di tempio maledetto, e i personaggi commentano apertamente la somiglianza con le avventure di un certo archeologo che rimane il punto di riferimento per molti franchise videoludici (vedi anche il recente film di Uncharted). Qui le peripezie passano da un livello all'altro, mantenendo la struttura da gioco all'interno di un intreccio narrativo per lo schermo che funziona grazie alla sua volontà di non trascendere il materiale di base, al netto della riflessione autoironica sul meccanismo hollywoodiano contemporaneo in cui si colloca questo nuovo franchise della Paramount, guarda caso lo studio che ha distribuito i primi film del Marvel Cinematic Universe. L'uscita del lungometraggio è stata preceduta dall'annuncio del ritiro dalle scene di Carrey, che non ha intenzione di tornare al cinema a meno che non gli capiti tra le mani un progetto davvero irresistibile. Fermo restando che si è palesemente divertito nei due film di Sonic, questo significa che forse è l'ultima volta che lo vedremo nei panni di Robotnik, e in tal caso è un'uscita di scena gloriosa (di cui gli autori hanno forse tenuto conto, perché il mid-credits che allude agli eventi del prossimo capitolo propone anche un eventuale scenario senza il cattivone più noto). Due anni fa, lo scienziato pazzo rappresentava il suo grande ritorno nelle sale, dopo qualche anno di pausa imposta dalla personalità non sempre facile dell'attore, affetto da depressione e predisposto a comportamenti talvolta estremi (come visto nel documentario Jim & Andy: The Great Beyond. The Story of Jim Carrey, Andy Kaufman and Tony Clifton); oggi, con una performance ancora più gioiosamente istrionica, che fa da contraltare cartoonesco alle altre presenze umane del film (che rimangono l'elemento più debole, Marsden escluso), ci saluta col sorriso sulle labbra e i baffoni fuori controllo, come ogni antagonista larger than life che si rispetti. Arrivederci, Dottore.
Max Borg (Movieplayer.it)
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