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Giovedì 02 Maggio 2024
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GENERAZIONE 1000 EURO
Commedia
di Massimo Venier
con Carolina Crescentini, Francesco Mandelli, Valentina Lodovini, Alessandro Tiberi, Paolo Villaggio
101 min. - Italia '09

Cosa credi che ci daranno di stipendio? Per me 35.000 lire andrebbero bene. Ermanno Olmi faceva dire ai suoi due cari impiegatini del Posto, addì 1961, questa battuta che, al netto dell' inflazione, vale oggi più dei mille euro del film di Massimo Venier. Ma soprattutto allora il posto era per la vita, mentre Matteo, laureato matematico, deve sempre ricominciare daccapo. E forse, anzi senz' altro, la precarietà del lavoro in un' azienda che si sta riorganizzando, provoca a catena anche altre precarietà sentimentali, tanto che il brillante 30enne fa il gioco delle tre carte col cuore. Lasciatosi di fresco con una dottoressa, è indeciso tra la cugina dell' amico, che piomba in casa come inquilina ed ha un grigio avvenire da insegnante precarissima a Viterbo, e la rampante collega in carriera, pronta al futuro modaiolo di Barcellona. Che fare? Essere o non essere? Agire o stare fermi? L' antica domanda risuona con echi giovanilistici nel film di Venier che parte dal sociale ma fa tappe forzate nella privacy e nell' instabilità affettiva raggiungendo un tasso di bella, simpatica e calcolata confusione nella seconda parte, concludendo che non ci sono scienze esatte (neppure la matematica insegna il prof. Paolo Villaggio, intonato e malinconico), al massimo c' è la solitudine dei numeri primi come avverte Paolo Giordano. E quindi neppure sui sentimenti si può giurare, specie in una situazione di sicura insicurezza italiana, dove il cinema sta esplorando curioso i malanni della new generation tarpata di speranze: dopo Virzì e Fuga dal call center, oggi Venier, con un buon cast (Tiberi, Ludovini, Crescentini, Mandelli) insegna a prenderla con filosofia, a farsi una ragione esistenziale e ci mette qualche scorciatoia comica (buco nel pavimento!) mandando avanti di alcune caselle il nostro cinema che per parlare di giovani non s' incarta nel sentimentalismo coatto delle notti degli esami, ma cerca pur con qualche manierismo la radiografia di un malessere che vale Euro 940 al mese.
Maurizio Porro (Il Corriere della Sera)
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