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A CHRISTMAS CAROL
Animazione
di Robert Zemeckis
con Jim Carrey
90 minuti - USA '09

I vostri figli non sanno che Christmas Carol di Robert Zemeckis è più o meno la cinquantesima versione cinematografica del celebre racconto di Dickens e si godranno la terribile avventura del vecchio avaro Scrooge. Ma in realtà si divertiranno anche gli adulti, come capita sempre più spesso quando tocca accompagnare i bambini al cinema. Questo film non sarà magari esilarante come i primi Shrek ed Era Glaciale o commovente come l' ultimo Up, ma è di sicuro fra il meglio dell' offerta di Natale. Tanto per cominciare è di tutte le versioni che si ricordino la più meravigliosa per stile, tecnica e forza visionaria. Zemeckis lo conosciamo tutti, viene dal laboratorio di Spielberg e Lucas, è un maestro del cinema popolare, chiunque prima o poi ha visto la serie di Ritorno al Futuro, Forrest Gump, Chi ha incastrato Roger Rabbit? Da qualche anno si è convinto che il cinema non sarà più quello inventato nel secolo scorso e si è dedicato alla stupefacente tecnica digitale del perfomance capture, dove i computer catturano la recitazione degli attori e la traducono in disegno tridimensionale. Così ha prodotto due esperimenti, uno fortunato ( Polar Express) e l' altro assai meno ( Beowulf ). Ma Christmas Carol fa impallidire i precedenti, per tecnologia rivoluzionaria, l' uso estremo del 3D, le trovate di regia e la capacità di un cast formidabile, da Jim Carrey, Gary Oldman e Bob Hoskins, di adattarsi al nuovo metodo di recitazione, in teoria deprimente per un attore e in passato (ma non qui) anche per gli spettatori. La storia è troppo nota per ripeterla. Alla vigilia di Natale il vecchio Ebenezer Scrooge viene visitato dal fantasma del suo socio e poi da quelli dei Natali passati, presenti e futuri, rivive un' esistenza arida e si converte all' amore per il prossimo. Il racconto sul rapporto con la morte e i sentimenti fu scambiato fin dall' esordio nel 1843 per una lieta novella natalizia e ciò fece la fortuna del grande Dickens, perseguitato da stuoli di creditori, Scrooge autentici e irredimibili. Zemeckis lo riporta allo spirito dickensiano più puro, gotico, alla crudeltà dei tempi, nella Londra della rivoluzione industriale, ricostruita con passione filologica. È il racconto di un incubo psicologico e sociale, vissuto con la prospettiva del protagonista. Il lieto fine è liberatorio anche per i piccoli spettatori, che non devono essere troppo piccoli. La Disney, sempre molto attenta in queste faccende, lo consiglia soltanto sopra gli otto anni. Alcune scene le ricorderanno per anni. Per esempio quella iniziale, a volo sui cieli londinesi, che ricorda l' apertura di Forrest Gump con la piuma del destino portata dal vento ai piedi di Tom Hanks. La Disney si gioca un pezzo di bilancio e forse la sua gloriosa storia nella scommessa di Zemeckis. Ma Christmas Carol è un film vero, non un' operazione commerciale, e in qualche modo rappresenta l' antidoto allo spirito del Natale presente, da centro commerciale.
Curzio Maltese (La Repubblica)
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