Le tre conferenze organizzate dalla Parrocchia e dalle Acli di Osnago per ottobre 2007 hanno per tema: 'Giustizia: quale gestione?'.
L’importanza delle problematiche della giustizia ha indotto i promotori a riprendere in considerazione questo importante valore che dovrebbe fungere da regola d’oro per la convivenza delle persone nella nostra società.
Già negli incontri dell’ottobre 2000 in un itinerario di ricerca della verità, era stato affrontato il tema della giustizia nella libertà. Nel corso di quest’anno, il susseguirsi di avvenimenti sempre più sconcertanti che hanno visto la prevaricazione della forza, della prepotenza, del denaro, dell’individualismo, ha fatto sorgere una domanda: sarà possibile ristabilire in questo nostro mondo una giustizia sociale?
Altri interrogativi: dove sta scritta questa giustizia che dovrebbe guidare il cammino dell’umanità? Forse nei Testi Sacri? Forse nei codici e nelle leggi usate dai magistrati per la gestione della giustizia? O forse nel cuore di ogni uomo? Le regole che guidano le relazioni tra gli uomini ed i criteri di gestione della società nei suoi molteplici aspetti sono l’espressione di una legalità che garantisce una giustizia oggettiva oppure rivelano una giustizia soggettiva? Ci sono esempi di giustizia testimoniata perché vissuta? La gente crede ancora nella giustizia?
Questi le principali domande a cui rispondere negli incontri programmati per questo mese.
La prima conferenza sarà tenuta da don Antonio Tremolada che già negli incontri dell’ottobre 2000 ha parlato dell’esistenza e della vita secondo la sacra scrittura con una relazione di alto contenuto. La seconda porterà la voce di chi è cresciuto con un testimone della giustizia: Agostino Burberi, uno dei primi ragazzi di don Milani. Infine, nella conferenza conclusiva, parleranno il Dr. Francesco Caiani, magistrato della Procura di Milano ed il Dr. Carlo Casoli, giornalista televisivo, che affronteranno il tema della giustizia nelle istituzioni.
Sicuramente non avremo risposte esaurienti e definitive per un così grande problema, ma, senza dubbio, faremo un servizio a noi stessi e alla giustizia nella sua accezione più ampia.